Messaggio in bottiglia n°16 – non ho più parole

Cari tutti, è molto che non invio messaggi in bottiglia anche se avrei voluto condividere con voi tante riflessioni sul periodo storico che stiamo vivendo. Nella premessa del mio primo libro scrissi:

La mia generazione ha vissuto in un’epoca di grandi cambiamenti, la nascita e il declino delle ideologie di massa, la caduta dei muri e la loro riedificazione, i postumi della guerra mondiale e quella fredda, il terrorismo, le stragi, la balena bianca*. Ogni cosa è già accaduta, ogni fatto ha già un suo analogo precedente. (…)     La trasmissione dell’esperienza distingue gli esseri viventi più evoluti. Le nuove generazioni fanno tesoro dell’esperienza delle precedenti con meccanismi di sedimentazione che portano a non commettere più gli stessi errori. Dai primati ai ratti, tutti imparano dalle esperienze e alcune specie in modo particolare lo trasmettono ai propri simili. Questo vale per tutte le specie fuorché per l’uomo. (…) L’Homo Sapiens Sapiens ha la memoria di un criceto, bastano tre generazioni perché si dimentichi dei guai e delle devastazioni combinate seguendo un’ideologia. Non solo dimentica, ma nega energicamente che ciò possa essere accaduto. Giovan Battista Vico docet.

Queste righe sono un estratto di quella Premessa, certo non immaginavo che dopo aver sperimentato anche l’esperienza del Covid19, avrei dovuto assistere a una guerra nel cuore dell’Europa, con la non remota possibilità che possa estendersi anche ad altri stati. In cuor mio, pensavo che i 60 milioni di morti della seconda guerra mondiale avessero lasciato un’impronta più profonda da cancellare, invece i meccanismi messi in atto sono esattamente gli stessi, adeguati però al livello tecnologico raggiunto e alla diversa potenza di fuoco dei mass media. Non entro nel merito, argomento troppo serio e complesso per essere affrontato “online”, però manifesto tutto il mio sconcerto e l’invito a non illuderci che la cosa non ci tocchi, infine a non delegare l’impegno civico di ciascuno di noi contro ogni guerra.

Per cambiare argomento due piccole/grandi soddisfazioni : Il suo nome era Vladimiro ha vinto il premio Giuria Lettori al Concorso Letterario “Un libro per l’inverno. E’ la prima volta che vinco un premio con un libro, le altre erano solo racconti brevi. E, per esagerare, la raccolta di racconti inediti “Le ultime note” è arrivata seconda al Concorso VICTORIA3.0. Uno dei racconti, che ha dato il titolo alla raccolta, lo potete trovare nel link sotto.

Buon 25 aprile a tutti!

Le ultime note

 

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